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Una recente delibera della Giunta comunale di Brescia dispone l’introduzione del “DASPO Urbano” nel regolamento di polizia urbana della città. In questo modo gli agenti della Polizia Locale potranno allontanare per alcuni giorni da determinati luoghi persone la cui presenza sia considerata contraria al ‘decoro urbano’ o alla ‘pubblica decenza’. Questo dispositivo è stato introdotto dai decreti sicurezza dell’ex ministro Minniti, ed è stato rafforzato dai decreti sicurezza del suo successore Salvini. Entrambi questi “pacchetti sicurezza” sono stati poi convertiti in leggi dello Stato. Purtroppo il DASPO urbano è già in vigore su tutto il territorio nazionale, Comune di Brescia compreso. Non esiste alcun obbligo, per le amministrazioni, di inserire questa misura nei regolamenti comunali. Nella nostra città, inoltre, non esiste alcuna emergenza sicurezza, come dimostrano persino i dati diffusi dalla Questura. Quella dell’Amministrazione di Brescia è una scelta politica. Un governo della città che in questi anni ha voluto distinguersi per sensibilità ai temi dell’accoglienza, della solidarietà e della tolleranza, decide ora di assumere, e alimentare, la retorica della paura, dell’insicurezza, della diffidenza. Un discorso politico che genera odio, discriminazione, guerra tra poveri, e legittima l’emergere di autoritarismi e pulsioni repressive.
Noi pensiamo che la povertà, il disagio e la marginalità sociale vadano combattuti con una sempre maggior cura delle politiche sociali e dei servizi, che devono essere aumentati (non smantellati o privatizzati!) e garantiti per tutte e tutti, con la solidarietà e con il mutuo soccorso tra le persone. Non allontanando le persone in difficoltà per nasconderle dalla facciata “pulita” della città!
Pensiamo che le leggi di Salvini sulla sicurezza vadano cancellate, non applicate. read more
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