NON SIAMO IN ATTESA, E NON È NEMMENO DOLCE!

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Centro Sociale Autogestito
Le Sentinelle in piedi fanno riferimento teorico (e ideologico) a figure come Costanza Miriano, autrice di libri dai titoli inquietanti come per esempio “ Sposati e sii sottomessa”, “Sposala e muori per lei” o ancora “ Obbedire è meglio”.
Obbedire è meglio? Meglio di essere ammazzata per mano dell’uomo con cui hai una relazione perchè non sei abbastanza sottomessa?
Leggere titoli come questi per i tempi che corrono è vergognoso. Da Gennaio a oggi sono più di 50 le donne morte – solo in Italia – per mano di uomini, mariti, compagni, fidanzati. Lo scorso anno sono state più di 150.
Una notista degli anni Trenta descrisse così la situazione di fine Ottocento: “Vicino alla Loggia prendendo verso nord attraverso vicoli strettissimi, tra case miserabili si sbucava nel famigerato quartiere di Rossovere. Il Garza scendeva scoperto da Porta Pile, un ponte stretto disimpegnava il transito in senso mattina-sera e nell’attuale spazio che il popolo chiama piazza Rovetta era allora un groviglio di catapecchie e di vicoli sordidi. Nei pressi dell’attuale via Capriolo vi era un dedalo di vicolacci brevi, bui, lerci, contorti, ove appena si poteva passare a piedi […]. Un tanfo esalava, specialmente d’estate dalla sporcizia delle straduncole sconnesse e dalle persone che vi bivaccavano.” (Robecchi F., Floride botteghe artigiane sui corsid’acqua e con la copertura dei canali inizia la decadenza, in Assessorato ai beni e alle attività culturali (a cura di), Il quartiere Carmine,1989, pag. 20).
Questa mattina l’ennesima infame operazione repressiva ha colpito 7 student* del Collettivo Universitario Autonomo di Torino. Sei di loro sono attualmente agli arresti domiciliari, per una compagna è stato invece disposto l’obbligo di firma. I reati contestati riguardano i fatti avvenuti questo autunno quando, in seguito alle provocazioni dei neofascisti del FUAN e di altre organizzazioni razziste e xenofobe come il MUP, decine di studenti e studentesse si ripresero gli spazi della propria università dimostrando con determinazione il rifiuto della presenza di questi personaggi nel campus Luigi Einaudi. Corpi estranei rispetto all’Università le cui comparsate sono sempre scortate e ben protette da reparti celere, DIGOS e conseguente militarizzazione dell’ateneo.
L’8 marzo è diventato uno dei tanti giorni di festa strumentalizzati da politici e media che propagandano la figura di una donna debole e vittima del mondo a lei circostante.
Per questo abbiamo deciso di proporre per il mese di marzo un ciclo di film che tocca diversi aspetti del ruolo della donna nella famiglia e nella società e le questioni di genere.
Nella nostra programmazione non poteva mancare il nuovo film “Suffragette”, che racconta la storia della lotta per il diritto di voto alle donne portata avanti collettivamente da coloro che erano costrette a continue discriminazioni sia in campo familiare che lavorativo, destinate a ricevere uno stipendio minore rispetto a quello degli uomini, impossibilitate di poter gestire le proprie ricchezze e la propria vita.