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Oggi è la giornata nazionale dedicata alla fertilità, il Fertilityday istituito dal Ministero della Salute. L’ultima grande invenzione da parte del nostro governo, per ricordarci che il nostro corpo è un bene comune e che serve per procreare, ma allo stesso tempo ci ricorda anche che non tutte le genitorialità sono uguali e non tutte hanno il diritto di riprodursi.
Il Fertilityday è una giornata che oltre ad esserci stata presentata con una propaganda degna del ventennio fascista ci dice quanto sia importante l’istituzione della famiglia, ma solo di un certo tipo. La famiglia bianca, eterosessuale e socialmente produttiva. Perchè in questa giornata ci viene detto che la fertilità di donne e uomini ha una scadenza, che devono fare dei figli in fretta e devono farne tanti. Una giornata dove ci viene ricordato che l’atto sessuale deve avere solo e soltanto un fine riproduttivo. Per l’ennesima volta ci viene detto che non dobbiamo avere la minima autodeterminazione sui nostri corpi. Che dobbiamo riprodurci e produrre prole, bella, sana e forte per il nostro Stato. Bisogna essere in dolce attesa, perchè questo è il ruolo che spetta alle donne. Perchè sono al mondo solo e soltanto per essere madri.
Nel “Piano Nazionale della Fertilità” si parla di ” Prestigio della Maternità”. Noi non riteniamo che la maternità sia un prestigio, noi riteniamo che la maternità sia una scelta libera, senza dover discriminare chi un figlio non l’ha voluto o non l’ha potuto avere, perchè essere donne non è essere madri.
Non siamo in attesa, e non è nemmeno dolce.
Noi vogliamo che ci venga riconosciuto il diritto all’ autodeterminazione. Perchè vogliamo poter scegliere. Scegliere se avere figli, quando farli, come farli e con chi farli.
Non vogliamo politiche che spingano alla fertilità di una cerchia ristretta, perchè ritenuta degna di avere prole, quando ai soggetti LGBTQI viene imposta una sterilità forzata in quanto non viene riconosciuto loro il diritto a costruirsi una famiglia e ad avere dei figli. Vogliamo rivendicare la legittimità delle pratiche sessuali e delle scelte non riproduttive Vogliamo che sia permesso a tutte di accedere all’ IVG e alla pillola del giorno dopo senza dover fare battaglie con gli obbiettori per ottenere quello che dovrebbe essere un diritto.
Queste campagne, queste politiche, sono violenza. Violenza sulle donne, violenza sui/sulle trans, sulle lesbiche. Violenza su tutti quei soggetti che decidono di scegliere in modo autonomo sulle proprie vite e sui propri corpi. Un tipo di violenza politica e istituzionale che non siamo più dispost* ad accettare.
Lo ribadiamo oggi e lo continueremo a dire tutti i giorni: vogliamo essere liber* di scegliere sui nostri corpi, indipendentemente dal nostro genere e orientamento sessuale.
CSA MAGAZZINO 47