Magazzino 47

Comunicato post corteo “Brescia dice NO alla ministra Boschi, cacciamo il governo Renzi!”

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Questa mattina un corteo deciso a portare nelle strade di Brescia i molti no al referendum costituzionale, che si stanno moltiplicando in tutta la penisola, ha sfilato per le vie della città contestando la presenza della ministra Boschi. Studenti, precari, disoccupati occupanti di case e inquilini resistenti hanno comunicato con le molte persone presenti ai margini del corteo spiegando i motivi per cui sarà importante votare no al referendum del 4 dicembre. Il piano casa, il jobs act, la riforma della buona scuola sono tasselli che compongono l’ariete attraverso il quale il governo Renzi sta scardinando e saccheggiando i diritti conquistati in anni di lotte. Gli obiettivi sono la creazione di studenti pronti a diventare merce per le grandi aziende, l’attacco alle condizioni di vita dei lavoratori e la necessità di fermare le lotte per la casa favorendo speculazioni e grandi immobiliaristi. Il referendum costituzionale è un tassello fondamentale del disegno renziano e rappresenta la necessità di rendere governabile, a favore di banche e multinazionali, il nostro paese continuando ad imporre misure d’austerità. read more

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C’È CHI DICE NO: I PERCHÉ DI UN “NO!” SOCIALE

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Il 4 dicembre voteremo sulle modifiche alla costituzione volute dal governo Renzi e fortemente caldeggiate dalla Commissione europea.
Queste si accompagneranno a una nuova legge elettorale e, insieme, delineeranno il nuovo assetto istituzionale per gli anni a venire. Le novità principali volute da Renzi sono due: il superamento del bicameralismo paritario e la riforma del titolo V. La prima eliminerà il suffragio universale per una delle due camere, il Senato, e sancirà la predominanza del potere esecutivo su quello legislativo una volta combinata con la legge elettorale. La seconda riassegnerà una serie di competenze dalle regioni allo stato.
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NON SIAMO IN ATTESA, E NON È NEMMENO DOLCE!

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Read Time:2 Minute, 14 Second no fertility dayOggi è la giornata nazionale dedicata alla fertilità, il Fertilityday istituito dal Ministero della Salute. L’ultima grande invenzione da parte del nostro governo, per ricordarci che il nostro corpo è un bene comune e che serve per procreare, ma allo stesso tempo ci ricorda anche che non tutte le genitorialità sono uguali e non tutte hanno il diritto di riprodursi. Il Fertilityday è una giornata che oltre ad esserci stata presentata con una propaganda degna del ventennio fascista ci dice quanto sia importante l’istituzione della famiglia, ma solo di un certo tipo. La famiglia bianca, eterosessuale e socialmente produttiva. Perchè in questa giornata ci viene detto che la fertilità di donne e uomini ha una scadenza, che devono fare dei figli in fretta e devono farne tanti. Una giornata dove ci viene ricordato che l’atto sessuale deve avere solo e soltanto un fine riproduttivo. Per l’ennesima volta ci viene detto che non dobbiamo avere la minima autodeterminazione sui nostri corpi. Che dobbiamo riprodurci e produrre prole, bella, sana e forte per il nostro Stato. Bisogna essere in dolce attesa, perchè questo è il ruolo che spetta alle donne. Perchè sono al mondo solo e soltanto per essere madri. Nel “Piano Nazionale della Fertilità” si parla di ” Prestigio della Maternità”. Noi non riteniamo che la maternità sia un prestigio, noi riteniamo che la maternità sia una scelta libera, senza dover discriminare chi un figlio non l’ha voluto o non l’ha potuto avere, perchè essere donne non è essere madri. Non siamo in attesa, e non è nemmeno dolce. Noi vogliamo che ci venga riconosciuto il diritto all’ autodeterminazione. Perchè vogliamo poter scegliere. Scegliere se avere figli, quando farli, come farli e con chi farli. Non vogliamo politiche che spingano alla fertilità di una cerchia ristretta, perchè ritenuta degna di avere prole, quando ai soggetti LGBTQI viene imposta una sterilità forzata in quanto non viene riconosciuto loro il diritto a costruirsi una famiglia e ad avere dei figli. Vogliamo rivendicare la legittimità delle pratiche sessuali e delle scelte non riproduttive Vogliamo che sia permesso a tutte di accedere all’ IVG e alla pillola del giorno dopo senza dover fare battaglie con gli obbiettori per ottenere quello che dovrebbe essere un diritto. Queste campagne, queste politiche, sono violenza. Violenza sulle donne, violenza sui/sulle trans, sulle lesbiche. Violenza su tutti quei soggetti che decidono di scegliere in modo autonomo sulle proprie vite e sui propri corpi. Un tipo di violenza politica e istituzionale che non siamo più dispost* ad accettare. Lo ribadiamo oggi e lo continueremo a dire tutti i giorni: vogliamo essere liber* di scegliere sui nostri corpi, indipendentemente dal nostro genere e orientamento sessuale. CSA MAGAZZINO 47

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CONTRO PATRIARCATO E OMOFOBIA – CONTESTIAMO LE SENTINELLE IN PIEDI

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Le Sentinelle in piedi fanno riferimento teorico (e ideologico) a figure come Costanza Miriano, autrice di libri dai titoli inquietanti come per esempio “ Sposati e sii sottomessa”, “Sposala e muori per lei” o ancora “ Obbedire è meglio”.

Obbedire è meglio? Meglio di essere ammazzata per mano dell’uomo con cui hai una relazione perchè non sei abbastanza sottomessa?

Leggere titoli come questi per i tempi che corrono è vergognoso. Da Gennaio a oggi sono più di 50 le donne morte – solo in Italia – per mano di uomini, mariti, compagni, fidanzati. Lo scorso anno sono state più di 150. read more

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CHI DECIDE SULLA CITTÀ? NO ALLA MERIDIANA IN PIAZZA ROVETTA

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LARGO FORMENTONE

Una notista degli anni Trenta descrisse così la situazione di fine Ottocento: “Vicino alla Loggia prendendo verso nord attraverso vicoli strettissimi, tra case miserabili si sbucava nel famigerato quartiere di Rossovere. Il Garza scendeva scoperto da Porta Pile, un ponte stretto disimpegnava il transito in senso mattina-sera e nell’attuale spazio che il popolo chiama piazza Rovetta era allora un groviglio di catapecchie e di vicoli sordidi. Nei pressi dell’attuale via Capriolo vi era un dedalo di vicolacci brevi, bui, lerci, contorti, ove appena si poteva passare a piedi […]. Un tanfo esalava, specialmente d’estate dalla sporcizia delle straduncole sconnesse e dalle persone che vi bivaccavano.” (Robecchi F., Floride botteghe artigiane sui corsid’acqua e con la copertura dei canali inizia la decadenza, in Assessorato ai beni e alle attività culturali (a cura di), Il quartiere Carmine,1989, pag. 20). read more

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