Magazzino 47

NO CPR, STOP ALLE LEGGI MINNITI-ORLANDO E BOSSI-FINI

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No centri di detenzione e deportazione di migranti: no lager, no CPR, né qui, né in Africa, né altrove.
No leggi Minniti-Orlando e Bossi-Fini. Basta razzismo istituzionale.
Per la libertà di muoversi e di restare.
Permessi di soggiorno, validi in Europa e non subordinati a contratto di lavoro e legame familiare.
Residenza, casa, reddito, tutele lavorative, welfare, residenza, diritti di cittadinanza per tutti e tutte.
No alla guerra contro i poveri!

No detention and deportation centers: NO CPR here or elsewhere. NO MinnitiOrlando and Bossi-Fini law.
Freedom to move and to stay. Immigrant visa regardless of the Employment Contract.
Home, income, work rights, welfare, residence, citizenship rights now! read more

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VIETATO CONTESTARE I POTENTI DELLA TERRA: UN ALTRO FOGLIO DI VIA PER IL CORTEO CONTRO IL G7 DI TAORMINA!

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Nella giornata di mercoledì 23 agosto 2017, il reparto Anticrimine della Questura di Brescia ha notificato a un nostro compagno un divieto, della durata di 2 anni, di tornare nel territorio dei comuni di Taormina (ME) e di Giardini Naxos (ME), disposto dal Questore della Provincia di Messina. L’ennesimo foglio di via contro il dissenso. Ciò che gli viene contestato è, infatti, di aver partecipato al corteo che lo scorso 27 maggio ha deciso di sfilare per il lungomare di Giardini Naxos – in direzione Taormina – sfidando un impressionante dispositivo militare e poliziesco per respingere compatto il vertice del G7 che si stava svolgendo nella cittadina siciliana. read more

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SENTENZA SULLA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA: PERCHE’ NON RINGRAZIAMO LO STATO.

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43 anni, 1 mese e 4 giorni.

Questo è il tempo che la “giustizia” italiana, dal punto di vista della magistratura, ha impiegato per trovare, parzialmente, in maniera insufficiente e incompleta, un mandante e un esecutore per la Strage di Piazza della Loggia che a Brescia, il 28 maggio 1974, uccise 8 persone e ne ferì oltre 100 tra i partecipanti a una manifestazione antifascista.

La Corte di Cassazione, dopo ben 11 processi, ha ufficializzato nelle aule dei tribunali solo una parte della verità che alla città di Brescia era già nota dal giorno della Strage. I giudici hanno confermato la condanna all’ergastolo per Carlo Maria Maggi (all’epoca responsabile per il Triveneto dell’organizzazione neofascista Ordine Nuovo) e Maurizio Tramonte (all’epoca dei fatti militante di Ordine Nuovo ma anche informatore dei servizi segreti dello Stato italiano). Una sentenza che, per la prima volta in sede processuale, stabilisce definitivamente che la Strage fu compiuta dalla destra fascista con la complicità degli apparati dello Stato. read more

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22 APRILE TUTTE E TUTTI A PONTIDA! PARTENZA DA BRESCIA

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Pochi anni fa, quando il leghista Fabio Rolfi ricopriva la carica di vice-sindaco e assessore alla Sicurezza, vigilando come uno sceriffo sulla città di Brescia, con il suo regolamento di Polizia Locale (tuttora in vigore!) riuscì a trasformare i vigili urbani nella propria guardia pretoriana. Squadre di agenti strappate al monitoraggio del traffico stradale e scagliate contro i migranti per controllarne i documenti, controllare che non si sedessero sulle panchine o per vietare loro di mangiare al parco e giocare a cricket. Nello stesso periodo l’allora sindaco leghista di Adro (BS), Oscar Lancini – recentemente condannato per truffa e per aver truccato degli appalti pubblici – tappezzò ringhiere e mura del polo scolastico del paese con il “Sole delle Alpi”, storico simbolo della Lega Nord. Nel paese di Coccaglio Franco Claretti voleva “fare piazza pulita” e allora si inventò il “White Christmas”, un’operazione nella quale la Polizia Municipale, nella veste di Gestapo, si recava nelle case di tutte le famiglie migranti, per controllare i permessi di soggiorno. Più recentemente, il sindaco leghista di Castel Mella Giorgio Guarneri, ha fatto notizia per il regolamento da lui fatto approvare per un parco pubblico comunale del quale vorrebbe che i migranti non potessero usufruire. Nell’arco degli ultimi anni, vari esponenti della Lega Nord hanno conquistato l’onore delle cronache distinguendosi per intolleranza, razzismo, autoritarismo alternati a numerosi e vergognosi casi di corruzione, clientelismo e nepotismo. Proprio nella tanto osannata e santificata terra lombarda, il Governo regionale di centro-destra, guidato dalla Lega Nord del presidente Roberto Maroni, non ha fatto che aggravare la già pessima situazione ambientale facendosi sponsor entusiasta di una serie di grandi opere, tra cui la fallimentare BreBeMi, infrastrutture inutili ma portatrici di enormi profitti per gli amici costruttori. E, se da un lato il governo regionale leghista contribuisce all’avvelenamento sistematico del territorio e dunque della salute di chi lo vive, dall’altro spinge processi di privatizzazione di una sanità pubblica che in Lombardia è sempre più cara e sempre meno accessibile. Oggi, il leader del Carroccio Matteo Salvini vorrebbe presentarsi come il nuovo, come un segno di discontinuità con il passato del proprio partito, come futuro di tutta la nazione e di tutti gli italiani (compresi quelli che lui stesso chiamava “terroni di merda” o “colerosi” fino a poco tempo fa). La sua Lega si presenta come strada alternativa alla politica di palazzo, ai potentati economico-finanziari e alle ingiustizie sociali da loro prodotte. Noi che viviamo questi territori, però, conosciamo bene la Lega Nord. Conosciamo il suo sistema di potere e corruzione. Sappiamo bene che essa non rappresenta alcuna alternativa o rottura rispetto ai poteri forti che ogni giorno di più ci impongono austerità, precarizzazione e peggioramento delle nostre condizioni di vita. Le retoriche xenofobe e antimigranti diffuse da Salvini e Lega Nord – al contrario – alimentando la guerra tra poveri, fanno la guardia a chi impone sfruttamento, miseria, precarietà. Lega Nord e gruppuscoli neofascisti – in Italia, in Europa e nel mondo – puntano il dito contro i più deboli, dissuadendo lavoratori, precari e disoccupati, nativi e migranti, dal lottare uniti contro chi realmente scarica su di loro i costi sociali di questa crisi. Il neoliberismo selvaggio, con le sue politiche lacrime e sangue, e il razzismo della destra nazionalista, sono due facce della stessa medaglia. Anzi, i toni altisonanti della Lega forse rappresentano solo l’estremizzazione di un qualcosa che a livello governativo, anche nel Pd, già esiste ed è ben rappresentato dai decreti Minniti-Orlando, infarciti di retorica securitaria e di razzismo istituzionale. Tra le politiche lacrime e sangue, la guerra tra poveri e il razzismo noi preferiamo lottare tutte e tutti insieme per un mondo di giustizia sociale e solidarietà, dove tutte e tutti siano libere/i di muoversi e andare dove ne hanno voglia. Tutti tranne i razzisti. I razzisti non devono avere diritto di cittadinanza, nemmeno in quella che considerano la loro roccaforte! SABATO 22 APRILE TUTTE E TUTTI A PONTIDA! *GIORNATA DELL’ORGOGLIO ANTIRAZZISTA, MIGRANTE E MERIDIONALE* PARTENZA COLLETTIVA DA BRESCIA – ORE 12.00 – PIAZZALE STAZIONE FS CSA Magazzino 47 – Associazione Diritti per tutti – Kollettivo Studenti in Lotta read more

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“IL MERCATO DELLA VITA”: LA FIERA DEL SESSISMO

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“Il 5 febbraio è la giornata in cui la chiesa cattolica italiana ricorda in maniera più forte e diretta il valore della vita umana, sin dal primo concepimento nel grembo materno”, inizia così l’invito all’ incontro dal titolo “Il mercato della vita” organizzato per sabato 4 febbraio a Brescia dall’Ufficio famiglia della Diocesi in collaborazione con l’Associazione Scienza e vita. Tra i nomi delle persone che interverranno: Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore che ha paragonato le donne che chiedono ad altre di portare avanti per loro la gravidanza al “nazismo puro” poichè la maternità surrogata porterebbe inevitabilmente all’eugenetica attuata da Hitler; Pino Noia, primario del reparto di ginecologia del Policlinico Gemelli di Roma, autodefinitosi “ginecologo contro l’aborto”. Nel ruolo di moderatore non poteva certo mancare Massimo Gandolfini, personaggio noto per essere stato il leader del Family Day, di cui ricordiamo dichiarazioni come: “Ci dispiace per quelli che si sentono discriminati, ma è la natura che discrimina.”  read more

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