TUTTE E TUTTI IN PIAZZA CONTRO LA LEGGE SALVINI!

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Cos’è la sicurezza? Salvini ce lo spiega con una legge che mette le persone per strada, che moltiplica gli immigrati senza documenti, perciò costretti a lavorare con zero diritti; che mette persino a rischio di finire in carceri chiamate CPR le persone rimaste senza permesso di soggiorno a causa delle leggi in vigore; che punisce con la galera anche chi fa blocchi stradali (come i facchini della logistica e gli altri lavoratori che in questo modo lottano per i diritti), o chi occupa edifici vuoti per avere un tetto sotto il quale ripararsi.

Certo, anche questa è sicurezza, per loro. Per chi vuole sfruttare rappresenta la sicurezza di poterlo fare, di avere persone disponibili a qualsiasi cosa pur di sopravvivere con le briciole. Per chi ha grandi proprietà immobiliari la sicurezza che a nessuno venga in mente di viverci all’interno senza continuare ad arricchirli. Per i padroni delle cooperative e delle fabbriche è sicurezza far sì che i lavoratori e le lavoratrici non abbiano strumenti per opporsi a salari da fame e condizioni semi-schiavistiche.

Per noi invece, cosa dovrebbe essere la sicurezza? Crediamo che la sicurezza passi per un reddito certo e buoni salari, una casa, una scuola che garantisca ai figli di tutti/e un’istruzione svincolata dalle logiche del mercato e cure e assistenza per chi ne ha bisogno. Esattamente il contrario di ciò che sta facendo questo governo e di ciò che hanno fatto i precedenti: utilizzare la scuola per preparare forza-lavoro flessibile, privatizzare la sanità e rendere necessaria la compartecipazione del cittadino alle spese, piani di edilizia popolare fermi da decenni, nessun aumento salariale o intervento contro la precarietà, ma solo un reddito di sudditanza che vorrebbe costringerci a lavorare a qualsiasi condizione.

Non esiste una sicurezza uguale per tutti: quando avranno rimpatriato qualche centinaio di immigrati e messo per strada migliaia di altri, avremo forse scuole migliori o l’abolizione del ticket sanitario? Quando avranno messo in galera i facchini che protestano per lo sfruttamento che subiscono, avremo forse un salario più alto o smetteremo di essere precari? Quando avranno arrestato gli occupanti di qualche immobile vuoto ci diminuirà forse l’affitto?
Ciò che continuano a chiamare sicurezza è solo un modo per dividere chi sta peggio, e che comunque resta un lavoratore, da chi sta vedendo peggiorare le proprie condizioni di vita giorno per giorno.
Lo slogan “prima gli italiani”, trasformato in politiche repressive verso chi alza la testa contro i padroni e nella clandestinizzazione di migliaia di persone, nasconde il principio “prima i ricchi” e prova a rompere naturali alleanze tra i lavoratori e tra i poveri di ogni provenienza che vivono nello stesso territorio, a Brescia, in Italia, in Europa. Apriamo gli occhi, scendiamo in strada, ribelliamoci a questo sistema basato sullo sfruttamento.

VENERDI’ 1 MARZO TUTTE E TUTTI IN PIAZZA ROVETTA – LARGO FORMENTONE (a Brescia) ALLE ORE 18 per dire NO alla legge Salvini e SI’ ai diritti: documenti, permessi di soggiorno, residenza, casa, lavoro dignitoso, reddito e servizi per tutte e tutti.

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Stop à l’attente pour les documents, stop au travail bénévole non rémunéré, stop aux refus, documents maintenant, logement, travail payé et assistance sanitaire pour tous

Vendredi 1er mars, on sort dans les rues pour dire NON à la loi Salvini et pour dire OUI aux droits. Rendez-vous à 18h, Largo Formentone (Piazza Rovetta), Brescia

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No more waiting for documents, no more voluntary and unpaid work, no more denials, documents now, houses, paid work and medical assistance for everybody

Friday, 1st of March, we go out in the streets to say NO to Salvini’s law and YES to rights. Appointment at 6pm in Largo Formentone (Piazza Rovetta), Brescia.

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