C.S.A. Magazzino 47

NO ALLA GUERRA, NO ALL’INVASIONE DELLA SIRIA DEL NORD!

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Negli ultimi giorni la guerra è tornata a mietere vittime Siria del nord.
Con l’annuncio di Trump riguardo il ritiro di alcune truppe del contingente statunitense posizionate nella regione, le mire imperialista dell’autocrate islamista turco Erdogan si sono rimesse in moto.
Mercoledì 9 ottobre è iniziata l’operazione “Fonte di Pace”; l’esercito turco insieme a bande di miliziani jihadisti suoi alleati hanno dato il via all’invasione della Federazione della Siria del Nord e dell’est.
In questo attacco è evidente il tentativo del regime fascista di Erdogan, sconfitto nelle recenti elezioni amministrative e in piena crisi economica, di riacquistare consenso elettorale sbandierando falsità sulla presunta minaccia terroristica curda al confine.
Facendo leva sul nazionalismo spera di risollevarsi dalle difficoltà interne al paese. Ma la scusa della “guerra al terrorismo” e la creazione di una zona “cuscinetto” tra Turchia e Siria dove poter accogliere profughi nasconde in realtà la volontà di attaccare e distruggere traducono l’esperienza rivoluzionaria di autogoverno dei territori del nord della Siria. L’esercito turco, il secondo esercito della NATO, sta bombardando e massacrando le popolazioni che in quei territori hanno sconfitto militarmente lo Stato Islamico, con il valoroso sacrificio di migliaia di combattenti e civili. Una resistenza durata anni, durante la quale quelle stesse popolazioni hanno saputo anche costruire – nei territori liberati – una società basata sulla democrazia radicale, il femminismo, l’ecologismo e la convivenza pacifica tra i popoli del medio oriente. read more

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TRENORD: INEFFICIENZA A PAGAMENTO E… RAZZISMO!

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Sabato 14 settembre, su un treno regionale Trenord Brescia – Milano, si è verificato un grave episodio di razzismo. Una ragazza bresciana figlia di genitori originari del Marocco è stata prima offesa da una controllora, poi aggredita da un passeggero.

La ragazza stava viaggiando, sola, dalla stazione di Brescia in direzione Milano. Al momento del controllo dei titoli di viaggio, una controllora di Trenord ha invitato a scendere dal treno la sua vicina di posto, una donna dalla pelle bianca sprovvista del biglietto. “Ora anche chi è meno sospettabile non ha il biglietto…”, il commento della controllora che si è volontariamente fatta sentire da tutti i passeggeri del vagone. Dopo questa affermazione, la ragazza ha chiesto al pubblico ufficiale cosa intendesse e quale categoria di persone, invece, fosse “sospettabile”. Dopo un imbarazzato e goffo giro di parole (della serie “non sono razzista, ma…”), la dipendente dell’azienda del trasporto ferroviario ha svelato cosa intendesse: “da quelli color caffè-latte”. Di fronte al disappunto della ragazza, la controllora ha dunque tentato di aggiustare il tiro, peggiorando e aggravando ulteriormente il contenuto. Ha spiegato, infatti, di non riferirsi a “quelli come te”, bensì agli “zingari” (“ma non posso dire la parola zingari, se no mi licenziano” cit.), colpevoli di chiedere l’elemosina sui treni. read more

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Indietro non si torna: aborto libero, sicuro, gratuito

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A 41 anni dalla  194, legge che tutela l’interruzione volontaria di gravidanza, scegliamo di scendere ancora in piazza in occasione della Giornata per l’aborto libero e sicuro perché è reale che tutto sia ancora da conquistare. Sulla carta è un diritto garantito, nella realtà è un percorso a ostacoli. Le donne che decidono di abortire devono superare difficoltà di ogni tipo: oltre ai medici che esercitano l’obiezione di coscienza, in costante aumento , ci sono intere strutture che, pur avendo il reparto di ginecologia, non eseguono interruzioni volontarie di gravidanza.
Impedendo così di esercitare il diritto di scegliere sul proprio corpo e sulla propria vita. Ma non solo i diritti già teoricamente conquistati sono sotto attacco.
La limitazione della libertà di abortire è solo una delle tante forme di violenza che viene agita ogni giorno sulle donne di tutto il mondo.
La stampa continua a creare una narrazione tossica di ogni femminicidio, nel quale l uomo uccide sempre per il “troppo amore”. Questa narrazione continua con forme e linguaggi di stampo patriarcale. È necessario quindi rivendicare che la liberazione dalla violenza strutturale è un percorso politico, culturale e sociale non di legalità e giustizia.
Un futuro sempre più controllato e manipolato da una logica capitalista che vuole le donne rinchiuse, spaventate, vittime, una società che forma alla predisposizione e dedizione alla cura in tutti gli ambiti della nostra quotidianità. Bisogna anche uscire da una logica emergenziale di abusi di genere, perché ė una questione strutturale che riguarda tutta la società. Società capitalista e patriarcale.
Vogliamo allora creare tutte e tutti insieme una lotta e un percorso che tenda al costruire un nuovo modo di pensarsi e di esistere, un nuovo mondo e una nuova società. Perché questa è una battaglia per la vita, perché di patriarcato si muore.
Sui nostri corpi, sulle nostre vite, sul nostro futuro decidiamo noi! read more

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6-7 SETTEMBRE 2019: Campagna internazionale per la difesa della Rivoluzione del Rojava e delle sue conquiste

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Mentre la popolazione del Rojava prosegue la sua lotta per l’autodeterminazione, la liberazione delle donne e la democrazia dal basso e la difende contro gli attacchi di bande jihadiste e dallo Stato fascista turco, i rappresentanti di governi ipocriti stringono la mano al despota Erdogan.

Mentre ad Ankara vengono architettati piani per liquidare la rivoluzione in Kurdistan e in Siria, le industrie belliche europee, russe e statunitensi ogni giorno diventano più ricche come conseguenza diretta della guerra in Medio Oriente. Si fanno profitti che costano milioni di vite umane. read more

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BRESCIA: NOTIFICATO DECRETO PENALE DI CONDANNA DI 1500 EURO AD ATTIVISTA SOLIDALE CON AFRIN E LA RIVOLUZIONE DELLA SIRIA DEL NORD

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Alcuni giorni fa un nostro compagno ha ricevuto un decreto penale di condanna di 1500 euro per aver partecipato all’azione di boicottaggio e sanzionamento materiale, dal basso, della fabbrica #Breda, gruppo #Leonardo#Finmeccanica, del 27 maggio 2018 all’interno della campagna internazionale di solidarietà “#SiAmoAfrin“, contro l’occupazione e l’aggressione da parte dell’esercito turco e delle bande jihadiste sue alleate nei confronti della rivoluzione confederale della Siria del nord. read more

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