NO ALLA GUERRA, NO ALL’INVASIONE DELLA SIRIA DEL NORD!
Negli ultimi giorni la guerra è tornata a mietere vittime Siria del nord.
Con l’annuncio di Trump riguardo il ritiro di alcune truppe del contingente statunitense posizionate nella regione, le mire imperialista dell’autocrate islamista turco Erdogan si sono rimesse in moto.
Mercoledì 9 ottobre è iniziata l’operazione “Fonte di Pace”; l’esercito turco insieme a bande di miliziani jihadisti suoi alleati hanno dato il via all’invasione della Federazione della Siria del Nord e dell’est.
In questo attacco è evidente il tentativo del regime fascista di Erdogan, sconfitto nelle recenti elezioni amministrative e in piena crisi economica, di riacquistare consenso elettorale sbandierando falsità sulla presunta minaccia terroristica curda al confine.
Facendo leva sul nazionalismo spera di risollevarsi dalle difficoltà interne al paese. Ma la scusa della “guerra al terrorismo” e la creazione di una zona “cuscinetto” tra Turchia e Siria dove poter accogliere profughi nasconde in realtà la volontà di attaccare e distruggere traducono l’esperienza rivoluzionaria di autogoverno dei territori del nord della Siria. L’esercito turco, il secondo esercito della NATO, sta bombardando e massacrando le popolazioni che in quei territori hanno sconfitto militarmente lo Stato Islamico, con il valoroso sacrificio di migliaia di combattenti e civili. Una resistenza durata anni, durante la quale quelle stesse popolazioni hanno saputo anche costruire – nei territori liberati – una società basata sulla democrazia radicale, il femminismo, l’ecologismo e la convivenza pacifica tra i popoli del medio oriente.