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In questi giorni a Brescia sono stati notificati, da parte della questura, numerosi avvisi di chiusura delle indagini preliminari ai danni di altrettanti militanti del centro sociale Magazzino 47, del Kollettivo studenti in lotta, del Collettivo Universitario Autonomo, dell’associazione diritti per tutti, redattori di Radio onda d’urto ed attivisti particolarmente impegnati nelle battaglie politiche per i saperi liberi, contro la precarietà, contro le politiche di austerity e per il diritto alla casa.
Questa mattina ci siamo svegliati trovando, nero su bianco, su tutti i quotidiani locali, la narrazione poliziesca dei fatti contestati: il corteo del 28 Maggio 2012, con la presenza in piazza della loggia del ministro degli interni uscente Anna Maria Cancellieri, e il corteo autonomo che nella giornata di mobilitazione europea contro le politiche di austerità fu ripetutamente caricato con particolare accanimento e violenza dalle forze dell’ordine.
Successivamente ad entrambe le occasioni, non tardammo nel fornire dettagliatamente alla stampa la nostra versione delle dinamiche non senza l’ausilio di filmati, fotografie e testimonianze.
Non è nostra abitudine e non è nel nostro stile gridare al complotto o stupirci per queste piogge di denunce: ci battiamo nella nostra quotidianità contro un sistema politico, economico e sociale profondamente ingiusto e lo facciamo serenamente, consapevoli del fatto che questo si accanirà nei nostri confronti con ogni strumento a propria disposizione. Non è questo il punto.
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