Magazzino 47

L’EMERGENZA COLPISCE TUTT*, CHIUDIAMO TUTTO!

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Siamo convinti che sia giusto, per tutelare la salute di tutte e di tutti, che ognuno di noi rimanga a casa in questi giorni difficili e di forte difficoltà per le strutture sanitarie nel garantire le adeguate cure a coloro che ne hanno bisogno.

Proprio per questo riteniamo inaccettabile che le industrie, i magazzini della logistica, i servizi di consegna a domicilio e molti altri ambiti lavorativi rimangano in funzione e che operaie/i, fattorini/e, riders, impiegati/e e troppe altre figure lavorative siano costrette a recarsi sul luogo di lavoro, mettendo a rischio la propria salute in nome della produzione e dei profitti! read more

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CORONAVIRUS: TRA QUESTIONE SANITARIA E CONSEGUENZE SULLE NOSTRE VITE

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Quella che ci troviamo ad affrontare in queste settimane è una vera emergenza sanitaria e pensiamo che in quanto tale vada affrontata con la massima serietà. Secondo il principio di precauzione, riteniamo di seguire le indicazioni igienico-sanitarie per contribuire al contenimento della diffusione del contagio. Con tranquillità, senza cedere al panico, ma senza sottovalutare la situazione e le conseguenze che può avere sulle persone più fragili e con minore possibilità di accesso alle cure. read more

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Attività sospese fino al 1 marzo

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⚠️⚠️⚠️

COMUNICAZIONE:
Vista la situazione causata dalla diffusione del contagio da Coronavirus, in particolare in nord Italia e ancor più in Lombardia, abbiamo deciso di provare a dare il nostro piccolo contributo alla tutela della salute della collettività e dunque al tentativo di contenere la diffusione del contagio.
Per questo motivo TUTTE LE ATTIVITA’, DIURNE E SERALI, CHE SI SVOLGONO E CHE SI SAREBBERO DOVUTE SVOLGERE AL CENTRO SOCIALE SONO SOSPESE E ANNULLATE FINO A QUESTA DOMENICA 1 MARZO 2020. read more

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NO AL DASPO URBANO! Per una Brescia libera e solidale

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Una recente delibera della Giunta comunale di Brescia dispone l’introduzione del “DASPO Urbano” nel regolamento di polizia urbana della città. In questo modo gli agenti della Polizia Locale potranno allontanare per alcuni giorni da determinati luoghi persone la cui presenza sia considerata contraria al ‘decoro urbano’ o alla ‘pubblica decenza’. Questo dispositivo è stato introdotto dai decreti sicurezza dell’ex ministro Minniti, ed è stato rafforzato dai decreti sicurezza del suo successore Salvini. Entrambi questi “pacchetti sicurezza” sono stati poi convertiti in leggi dello Stato. Purtroppo il DASPO urbano è già in vigore su tutto il territorio nazionale, Comune di Brescia compreso. Non esiste alcun obbligo, per le amministrazioni, di inserire questa misura nei regolamenti comunali. Nella nostra città, inoltre, non esiste alcuna emergenza sicurezza, come dimostrano persino i dati diffusi dalla Questura. Quella dell’Amministrazione di Brescia è una scelta politica. Un governo della città che in questi anni ha voluto distinguersi per sensibilità ai temi dell’accoglienza, della solidarietà e della tolleranza, decide ora di assumere, e alimentare, la retorica della paura, dell’insicurezza, della diffidenza. Un discorso politico che genera odio, discriminazione, guerra tra poveri, e legittima l’emergere di autoritarismi e pulsioni repressive.

Noi pensiamo che la povertà, il disagio e la marginalità sociale vadano combattuti con una sempre maggior cura delle politiche sociali e dei servizi, che devono essere aumentati (non smantellati o privatizzati!) e garantiti per tutte e tutti, con la solidarietà e con il mutuo soccorso tra le persone. Non allontanando le persone in difficoltà per nasconderle dalla facciata “pulita” della città!

Pensiamo che le leggi di Salvini sulla sicurezza vadano cancellate, non applicate. read more

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NO ALLA GUERRA, NO ALL’INVASIONE DELLA SIRIA DEL NORD!

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Negli ultimi giorni la guerra è tornata a mietere vittime Siria del nord.
Con l’annuncio di Trump riguardo il ritiro di alcune truppe del contingente statunitense posizionate nella regione, le mire imperialista dell’autocrate islamista turco Erdogan si sono rimesse in moto.
Mercoledì 9 ottobre è iniziata l’operazione “Fonte di Pace”; l’esercito turco insieme a bande di miliziani jihadisti suoi alleati hanno dato il via all’invasione della Federazione della Siria del Nord e dell’est.
In questo attacco è evidente il tentativo del regime fascista di Erdogan, sconfitto nelle recenti elezioni amministrative e in piena crisi economica, di riacquistare consenso elettorale sbandierando falsità sulla presunta minaccia terroristica curda al confine.
Facendo leva sul nazionalismo spera di risollevarsi dalle difficoltà interne al paese. Ma la scusa della “guerra al terrorismo” e la creazione di una zona “cuscinetto” tra Turchia e Siria dove poter accogliere profughi nasconde in realtà la volontà di attaccare e distruggere traducono l’esperienza rivoluzionaria di autogoverno dei territori del nord della Siria. L’esercito turco, il secondo esercito della NATO, sta bombardando e massacrando le popolazioni che in quei territori hanno sconfitto militarmente lo Stato Islamico, con il valoroso sacrificio di migliaia di combattenti e civili. Una resistenza durata anni, durante la quale quelle stesse popolazioni hanno saputo anche costruire – nei territori liberati – una società basata sulla democrazia radicale, il femminismo, l’ecologismo e la convivenza pacifica tra i popoli del medio oriente.

L’operazione militare “Fonte di Pace” sta già provocando un’enorme crisi umanitaria, con diversi morti e feriti e migliaia di profughi. Inoltre sta favorendo la riattivazione di cellule dormienti di Isis, detenuti in quei luoghi in appositi campi.

Tutto questo sta accadendo senza che vi sia un intervento deciso delle potenze mondiali per fermare Erdogan. Per tutelare alleanze e interessi economici, le superpotenze sono disposte a lasciare che la Turchia continui la sua guerra alla Siria del Nord e al Rojava con i meccanismi di sostituzione etnica, massacri della popolazione civile e sostegno ai gruppi jihadisti.

Per questo è necessario mobilitarsi in ogni strada e piazza del mondo per fermare questa sanguinosa guerra. Sostenere la guerra contro lo Stato Islamico significa anche sostenere la causa della Federazione della Siria del Nord e la sua rivoluzione.
È necessario opporsi all’ipocrisia dei governi occidentali, che da un lato condannano l’operato dello stato turco ma dall’altro continuano con a finanziarlo economicamente e fornire armamenti per il suo esercito. Anche l’Italia, nell’enorme export di armamenti verso la Turchia, svolge un ruolo di primissimo piano, anche tramite aziende partecipate direttamente dallo Stato come Leonardo (ex Finmeccanica), che ha anche una sede Brescia.

Vogliamo che il governo italiano proceda all’immediata sospensione della vendita di armi alla Turchia e che ne condanni fermamente l’intervento militare in Siria del nord, chiedendo l’arresto del vergognoso ennesimo massacro in corso in Medio Oriente.

NO ALLA GUERRA E AI MASSACRI DI ERDOGAN IN SIRIA DEL NORD! FERMIAMO L’INVASIONE DEL ROJAVA!

#RiseUp4Rojava


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