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BRESCIA, PRIMO MAGGIO: CORTEO ANTAGONISTA E DEI MOVIMENTI CONTRO AUSTERITY E PRECARIETA’Dopo il nuovo assedio ai palazzi del potere a Roma, quello del #12A, i movimenti contro austerity e precarietà hanno già rilanciato la mobilitazione nei territori partendo dal Primo Maggio di questo 2014. Il sesto dall’inizio della crisi. Sarà una giornata di mobilitazione che seguirà le direttrici tracciate a partire dal 19 Ottobre dello scorso anno e che si pone di riaffermare nei territori le parole d’ordine nette che oggi uniscono i movimenti contro la gestione neoliberista della crisi, contro la precarietà e contro le devastazioni ambientali; una sola grande opera: casa, reddito, dignità e salute per tutte e tutti. Una voglia di scendere in piazza, ed iniziare a riconquistare e costruire collettivamente presente e futuro, che ha ben chiaro il quadro di assoluta devastazione ed emergenza sociale che attanaglia il paese reale e chi è costretto a vivere la quotidianità della crisi, e non si fa certo abbindolare dalle velleità di rinnovamento che reggono il discorso renziano. La disoccupazione è al 14% (quella giovanile prossima al 50%) e chi lavora è sempre più ostaggio di contratti precari quando non schiavistici. Ed è in questo, collaudato, percorso legislativo che si inserisce il jobs act del governo Renzi che, con la promessa di poche briciole, demolisce i diritti rimasti, sospende di fatto l’art. 18 per gran parte dei lavoratori e, non contento, taglia ulteriormente i fondi destinati alla sanità pubblica. Questo provvedimento non contiene nulla di innovativo, è la conclusione di un percorso di precarizzazione totale della forza lavoro e della vita delle persone e il coronamento di un sogno per tutti i padroni del paese (basti pensare alla possibilità di rinnovare praticamente all’infinito i contratti di apprendistato nei primi tre anni di rapporto lavorativo).Sono sempre più numerose le persone che non riescono più a pagare gli affitti o i mutui e si ritrovano vittime dei pignoramenti o degli sfratti per morosità incolpevole che negli ultimi anni hanno subito un’impennata scatenando una vera e propria emergenza abitativa. Brescia è stata nel 2012 all’8° posto nella graduatoria con il più alto numero di sfratti. In risposta all’emergenza, aggravata dall’inesistenza di risposte concrete da parte delle istituzioni, i movimenti per il diritto alla casa si sono diffusi nell’ultimo periodo in tutta Italia realizzando ogni giorno picchetti antisfratto ed occupando centinaia di stabili lasciati sfitti e abbandonati alle speculazione immobiliare, dando un tetto a migliaia di persone (solo a Brescia, città di medie dimensioni, esistono 3 occupazioni abitative che danno un tetto a più di 80 persone). Per il governo Renzi, però, il problema non è l’impossibilità di avere un tetto sopra la testa per vivere dignitosamente. Il problema è chi occupa le case abusivamente. Per questo ha presentato un “piano casa”, che sarebbe il decreto Lupi, che tutela i soli interessi dei privati, incoraggia la rendita, la svendita del patrimonio pubblico ed il consumo di suolo. Tra un regalo agli speculatori e l’altro inserisce inoltre l’articolo 5: una dichiarazione di guerra ai movimenti per il diritto alla casa. In questo punto, infatti, si vieta la concessione di utenze (acqua, luce e gas) e residenze alle occupazioni abusive. Per non parlare del pluri-massacrato mondo della formazione che continua ad essere la fabbrica dei futuri lavoratori flessibili ed intercambiabili. Le prove invalsi, per citare un aspetto significativo, non sono altro che la consacrazione del modello scuola-azienda in cui, allo sviluppo di saperi critici, si contrappongono efficienza, produttività e competitività.In particolare nel nostro territorio, poi, a tutte queste nocività sociali si aggiungono, con numeri da podio europeo, quelle ambientali: discariche, inceneritore, PCB, diossine, amianto, cromo nell’acqua, TAV e chi più ne ha più ne metta… Il nostro Primo Maggio parlerà di tutto questo, ma con il punto di vista di tutti quei soggetti che han deciso di lottare per conquistare dignità e diritti sociali. read more