Alcuni giorni fa un nostro compagno ha ricevuto un decreto penale di condanna di 1500 euro per aver partecipato all’azione di boicottaggio e sanzionamento materiale, dal basso, della fabbrica #Breda, gruppo #Leonardo–#Finmeccanica, del 27 maggio 2018 all’interno della campagna internazionale di solidarietà “#SiAmoAfrin“, contro l’occupazione e l’aggressione da parte dell’esercito turco e delle bande jihadiste sue alleate nei confronti della rivoluzione confederale della Siria del nord.
La condanna senza processo che gli è stata notificata dal Tribunale di #Brescia è per i reati di manifestazione non autorizzata e concorso in imbrattamento. Ora, in particolare nel caso di questo secondo reato, si tratta di un falso. Questo compagno, infatti, nel corso dell’iniziativa non ha concorso a imbrattare alcunché. Come ben visibile da video e immagini di quell’iniziativa (da noi prodotti e resi pubblici), per l’intera durata dell’azione ha ribadito tramite un megafono le motivazioni del blitz, denunciando come le armi prodotte dalla Leonardo – azienda controllata e partecipata dal Governo italiano – vengano vendute alla #Turchia che le impiega per massacrare la popolazione curda nel sud-est turco (#Bakur) e per attaccare la straordinaria esperienza di democrazia, ecologismo, femminismo, convivenza pacifica tra diverse popolazioni che da diversi anni tentano faticosamente, tra le difficoltà di una guerra che dura da 10 anni, di costruire una società più giusta nel nord della Siria (#Rojava). La verità è che i solerti agenti della Digos, non riuscendo a identificare la maggior parte delle compagne e compagni che hanno partecipato all’iniziativa (provenienti quel giorno anche da diverse città del nord-Italia), hanno deciso di accanirsi su di lui tentando di fargliela pagare per tutte e tutti.
Ovviamente le cose non andranno così. Si parte e si torna insieme e a sanzionare la Leonardo, quel giorno, c’eravamo tutte e tutti, perchè i veri criminali sono la Turchia di #Erdogan e chi, come lo Stato italiano, le fornisce armi e supporto.
Per quanto riguarda questo decreto penale di condanna faremo sicuramente ricorso e organizzeremo iniziative benefit per le spese legali.
Ma prima di tutto domenica 23 giugno e lunedì 24 giugno saremo a #Firenze per omaggiare e ricordare il compagno Lorenzo ‘Orso’ Orsetti, affermando ancora una volta – la più importante – tutte e tutti insieme il valore che per noi ha la solidarietà internazionale e l’esempio di chi ha dato tutto per combattere l’orrore dello Stato Islamico, aiutando a costruire e difendere davvero un’alternativa rivoluzionaria all’ingiustizia e alla violenza della società capitalista.