Magazzino 47

Occupato il gazebo del Comune di Brescia

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 Oggi, 8 giugno 2012 e’ stato occupato il gazebo del Comune di Brescia presente al Festival della Mobilità Elettrica in piazza Arnaldo,

Il Comune di Brescia, in collaborazione con Brescia Trasporti, organizza il Festival della Mobilità elettrica in occasione del taglio al servizio di trasporto pubblico (SOPPRESSIONE AUTOBUS SERALI -RIDUZIONE CORSE I GIORNI FESTIVI – SOPPRESSIONE DELLA LINEA 5 E 6 – DIMEZZAMENTO ACCABUS PER DISABILI). La Giunta Comunale di Brescia (LEGA-PDL-UDC) e in modo particolare l’assessore Rolfi hanno reso Brescia la terza città più inquinata in Europa, rendendosi responsabili dell’aumento di malattie respiratorie e mortalità dovuti a patologie derivate dall’inquinamento dell’aria. Ricordiamo che l’amministrazione comunale ha favorito l’aumento del traffico privato, aprendo alla circolazione tutto il centro città e dimezzando il prezzo del parcheggio per le auto; penalizzando d’altro canto l’utilizzo di mezzi di trasporto più ecologici, con multe a chi usa la bicicletta e aumento del prezzo del biglietto dell’autobus del 20 per cento. La situazione ambientale a Brescia è grave anche per l’inquinamento da PCB, per le discariche di materiali nocivi, per la presenza dell’inceneritore.

Altro effetto di queste scelte gli ipocrite degli amministratori cittadini è la rimozione di qualsiasi possibile alternativa all’automobile per muoversi la sera, il che va a contribuire all’aumento degli incidenti stradali (le cosiddette stragi del sabato sera). E’ perciò indispensabile una presa di coscienza di tutti e tutte.

UN SERVIZIO PUBBLICO EFFICACE, ECONOMICO ED ESTESO SIGNIFICA UNA CITTA’ MENO INQUINATA, MENO CAOTICA E PIÙ VIVIBILE.

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Brescia, la piazza di maggio che ci piace

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Bello l’ingresso in piazza almeno tanto quanto è stato odioso il divieto della questura di entrarvi.

“Gli antagonisti fuori!” era la premessa con cui si è arrivati al 28 Maggio 2012.

Il corteo del Kollettivo Studenti in Lotta e di Magazzino 47 ha un obiettivo dichiarato, oltre a ciò che riguarda la commemorazione e l’esercizio della memoria: “Cancellieri go home”; nell’anno della definitiva assoluzione di ogni indagato, nell’anno in cui lo stato si assolve di nuovo…In Piazza della Loggia presenzia un ministro del governo che sta distruggendo a colpi di austerity studenti, lavoratori e precari.

Fino alle 11.10 il ministro è in piazza. Il corteo avanza a passo svelto: sembra non volere che l’indesiderato ospite scappi senza salutare.

Durante il percorso, in particolare dopo una breve tappa al tribunale, la questura cerca in ogni modo di rallentare il corteo con la marcia lentissima dei molti agenti della celere, in alta divisa per l’occasione.

Ma un corteo che si ingrossa durante il proprio percorso e che arriva ad oltre settecento antifascisti avanza scandendo slogan tra bandiere “NO TAV” e due striscioni: “28 Maggio 1974 – 2012. La memoria è viva solo nelle lotte del presente. Cancellieri go home” e “Fermiamo la strage, contro la crisi basta vittime: lotta sociale!”.

Fino all’ingresso di Piazza della Loggia il percorso è assolutamente autorizzato; eppure sono continue le provocazioni della polizia. Fino a Corso Matteotti dove, nel primo tratto, in cui la via è stretta e senza negozi, lontano da scomodi testimoni oculari, i celerini si schierano in assetto antisommossa bloccando di fatto il corteo. Ne nasce una prima carica respinta con decisione dal corteo.

Corteo che riparte compatto, aperto ora da diversi cordoni formati a protezione.

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28 MAGGIO 1974-2012: CANCELLIERI GO HOME!

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corteo antifascista-antagonista

28 maggio 1974, durante una manifestazione antifascista alle 10.12 esplode una bomba posizionata nel cestino vicino a una colonna di Piazza della Loggia. Otto morti, centodue feriti. L’obiettivo è creare scompiglio all’interno di un movimento antifascista compatto, colpire un movimento che in quegli anni riesce a mettere in seria discussione l’esistente e l’ordine costituito. I mandanti e gli esecutori sono chiari fin da subito, è un altro atto della “strategia della tensione”. Ad architettare furono i Servizi segreti dello Stato, a mettere la bomba giovani neofascisti. Quattro processi, cinque istruttorie, otto gradi di giudizio, centocinquanta udienze, ma… IL 28 MAGGIO 1974, in Piazza della Loggia, NON E’ SUCCESSO NIENTE. Già allora, da subito, i movimenti noni accettano la presenza delle alte cariche dello stato al funerale. 28 Maggio 2012: trentottesimo anniversario di questa strage fascista e di stato. Nell’ultima sentenza il tribunale ha definitivamente assolto tutti gli indagati. Come se non bastasse, proprio per questa giornata, proprio nei giorni in cui si strumentalizzano e spettacolarizzano gesti di follia come quello di Brindisi per parlare di una non meglio specificata “eversione” e per additare il movimento No Tav, è stata invitata nell’auditorium di Santa Barnaba a parlare di terrorismo il ministro degli interni Anna Maria Cancellieri. Proprio lei, quella che “La Val Susa è la preoccupazione più grande”. Un ministro del governo “tecnico” delle banche che con il ricatto della crisi e del debito soffoca le vite di studenti, lavoratori, precari, nativi e migranti. Il governo che meglio rappresenta quello schifo contro cui lottava chi diede la vita in Piazza della Loggia.Come ogni anno siamo convinti della necessità di non fermarci alle commemorazioni, che lasciano all’oblio della storia ufficiale quell’eterno ritorno di lotte sociali che quel giorno di Maggio venne colpito, ma non affondato. Per noi il 28 Maggio sarà sempre un giorno di LOTTA VIVA.

LUNEDI’ 28 MAGGIO 2012 CORTEO ANTIFASCISTA E ANTAGONISTA ORE 9.00 PIAZZA GARIBALDI, BRESCIA.

CANCELLIERI GO HOME, NON NELLA MIA CITTà,NON IL 28 MAGGIO!

Giulietta, Livia, Euplo, Luigi, Bartolomeo, Alberto, Clementina, Vittorio…

ASSASSINATI UN’ALTRA VOLTA DALLA VOSTRA GIUSTIZIA, RIVIVONO ALL’INFINITO NELLE LOTTE SOCIALI. Happy Happy 0 % Sad Sad 0 % Excited Excited 0 % Sleepy Sleepy 0 % Angry Angry 0 % Surprise Surprise 0 %
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Consigli a “porte chiuse”…E finisce il tempo del consenso

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settemaggiodue

La sfida ora è fare in modo che sulla difensiva da adesso siano costretti a restarci sempre loro. E se le istituzioni della democrazia liberale, neoliberista, che han sempre puntato sul consenso più o meno passivo, impongono tagli, sacrifici ed austerity e poi si rinchiudono nei palazzi, incapaci di dare qualsiasi giustificazione credibile, vuol dire quanto meno che il percorso intrapreso è quello giusto.

Il 7 Maggio in occasione dell’ennesimo consiglio comunale chiamato a votare tagli alle spese sociali ed ai servizi, dal trasporto pubblico al diritto allo studio, quella bresciana è una piazza che attacca. E’ viva e motivata, lungi dal portare testimonianza, lancia messaggi di resistenza.
La mobilitazione era stata annunciata già durante il corteo antagonista del primo Maggio; partecipano molti studenti, autisti della Brescia Trasporti, precari della scuola, operatori dei servizi sociali (dipendenti del comune, da qualche mese sul piede di guerra).

In circa mezz’ora a partire dalle 17 il porticato di Palazzo Loggia è popolato da più di 150 persone che compongono un presidio rumoroso, con trombette, molti slogan e diversi striscioni contro i tagli ai servizi e contro le politiche di austerity che dal nazionale calano la propria mannaia anche su Brescia. L’intenzione della manifestazione è da subito quella di portare le proprie istanze fin dentro l’aula dove si sta svolgendo il consiglio comunale. Evidentemente un obiettivo incompatibile con la volontà della giunta comunale: il portone del palazzo è ben difeso da un reparto misto di Carabinieri e Polizia in assetto antisommossa.
Nessun confronto con la piazza; la distanza ormai incolmabile e in continua espansione tra cittadini ed istituzioni è coperta e tutelata da caschi, scudi e manganelli.

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A Brescia un primo maggio che apre allo sciopero globale

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Che in questa fase non ci sia nulla da festeggiare, nemmeno il Primo Maggio, è evidentemente chiaro. Nessuna sorpresa quindi, ma di certo una buona dose di entusiasmo, per uno spezzone “dell’opposizione sociale” così partecipato. Uno spezzone che parla un linguaggio ed agisce pratiche completamente differenti da quelli dei sindacati della concertazione; uno spezzone che ha tra le proprie parole d’ordine quelle della riappropriazione e del conflitto; una prima mobilitazione che annuncia un calendario fitto di iniziative in occasione di Global Strike, “i venti giorni che sconvolgeranno il mondo”. Annuncia un Maggio che quest’anno a Brescia non sarà il miglior palcoscenico possibile per le Mille Miglia, il gran galà della città che conta.

Nel corteo trova spazio una composizione estremamente varia, che comprende ogni comparto sul quale si abbattono il meccanismo del debito e la logica dei sacrifici e dell’austerity.

Ci sono tanti studenti, ci sono lavoratori e genitori delle scuole medie ed elementari autoconvocati in un comitato di recente formazione, ci sono gli operatori sociali del comune, i migranti, il comitato provinciale contro gli sfratti e per il diritto all’abitare. Tutte realtà che hanno fatto una scelta precisa sfilando dietro allo striscione “Per un maggio di lotta contro debito, sacrifici e austerity. Global Strike!”.

Questo da il segno di una rabbia che monta insieme alla mannaia dei tagli ai servizi pubblici, ai posti di lavoro, alla cultura, dettati dalle politiche di austerity, che la giunta comunale di Brescia sta attuando in maniera esemplare. Una rabbia che i sindacati non possono e nè vogliono accogliere, e che diventa immediatamente voglia di scendere in piazza, di riprendersi le strade per determinare in prima persona, da subito, senza mediazioni, il proprio futuro.

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