SFRUTTAMENTO. 1.090 morti sul lavoro, 551.668 infortuni sul lavoro, 88.499 casi di malattie professionali. Questo è il mondo del lavoro in Italia nell’ultimo anno. Il 20% della popolazione vive sotto il livello di povertà. Le statistiche sull’occupazione sono drogate dalla precarietà e dall’aumento dell’età pensionabile. La progressiva erosione dei diritti sul lavoro consegnano lavoratori e lavoratrici a una ricattabilità continua. Le donne, impiegate nella riproduzione sociale, subiscono disparità salariale, maggiore precarietà e disoccupazione, con le conseguenze che conosciamo. Anche le forme di impiego più stabili sono sotto attacco, con salari sempre più legati alla produttività e non più garantiti come diritto. Le ricette del governo Meloni le conosciamo: dietro la pagliuzza degli spiccioli recuperati dal cuneo fiscale si nasconde la solita trave dei tagli al welfare e delle privatizzazioni di servizi come sanità, istruzione, trasporti, energia e casa.
AUTORITARISMO. Togliere ai poveri per dare ai ricchi: per tutelare padroni e big corporation, le forze politiche populiste e reazionarie hanno mostrato il loro vero volto. La deriva autoritaria dello Stato serve solamente a proteggere le élite capitaliste da qualsiasi possibilità di dissenso e danno economico. Il governo Meloni progetta riforme istituzionali che danno più potere all’esecutivo in contrasto con la stessa Costituzione, e intanto vara un nuovo “DL sicurezza” per reprimere i poveri e la solidarietà, chi manifesta, chi dissente, chi sciopera e lotta per i diritti sociali.
GUERRA GLOBALE. A chi serve la guerra? Riarmo e conversione industriale sono gli strumenti che il capitale ha scelto per uscire da una crisi economica che dura da ormai quasi vent’anni. La ricetta autoritaria serve a reclutare la società nella guerra – commerciale e combattuta – tra i blocchi economici mondiali in competizione. Una guerra i cui costi umani, sociali e ambientali più terribili sono pagati, come sempre, dalle popolazioni che vivono sui campi di battaglia, come il popolo palestinese, eterno promemoria delle atrocità del genocidio messo in atto da Israele con la complicità dell’occidente tutto.
RESISTENZA, LIBERAZIONE! In questi mesi a Brescia non sono mancate lotte e mobilitazioni per i diritti sul lavoro, contro il riarmo e contro le derive securitarie del governo. Questo è il tempo di scrivere la nostra storia, di lottare insieme per i nostri diritti comuni!
COSA VOGLIAMO?
- aumento dei salari, del reddito, delle pensioni e delle misure di welfare sociale
- tutela dei diritti e aumento della sicurezza sul lavoro
- libertà da ogni forma di sfruttamento e oppressione patriarcale e dal razzismo
- No ai tagli alla sanità, alla scuola, ai trasporti
- No alla guerra e spese militari. Stop genocidio in Palestina!
- No al DL sicurezza e all’autoritarismo
Per una democrazia radicale, antifascista, sociale, ecologica, internazionalista!
Confederazione Cobas Brescia, Cub Brescia, Centro sociale Magazzino 47, Associazione Diritti per Tutti, Collettivo Onda Studentesca, Collettivo Gardesano Autonomo