Magazzino 47

CON I LAVORATORI DEI MAGAZZINI PENNY MARKET DI DESENZANO DEL GARDA, FINO ALLA VITTORIA!

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penny market resistenzaQuesta mattina, venerdì 8 gennaio 2016, decine di uomini della Polizia in assetto antisommossa hanno sgomberato con la forza il picchetto dei lavoratori dei magazzini Penny Market di Desenzano del Garda (BS). Lo sciopero, con blocco dei cancelli e delle merci, era iniziato martedì 5 gennaio perché i lavoratori – stanchi delle dure e insostenibili condizioni lavorative e contrattuali cui sono costretti dalla cooperativa che gestisce gli appalti all’interno dello stabilimento – hanno deciso tutti insieme di incrociare le braccia, far sentire la propria voce e affermare i propri diritti. In particolare i facchini chiedono l’adeguamento delle mansioni, il riconoscimento degli scatti di anzianità e l’applicazione del contratto nazionale di settore. Diritti minimi che spesso vengono negati dalle cooperative che gestiscono la manodopera all’interno dei magazzini della logistica e che, come anche in questo caso, sottopongono i dipendenti a ritmi di lavoro logoranti, all’obbligo di svolgere gli straordinari, alla disponibilità 24 ore su 24 e a ogni tipo di maltrattamento e umiliazione. read more

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“1985-2015: TRENT’ANNI DI RADIO ONDA D’URTO!” | 17 – 20 DICEMBRE | CSA MAGAZZINO 47

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30 anni di radio onda d'urto

“Il 18 dicembre 1985 cominciavano, in una cantina di vicolo delle Sguizzette, a Brescia, le trasmissioni di Radio Onda d’Urto.”

A trent’anni dalle nostre prime trasmissioni vogliamo festeggiare insieme alle nostre compagne e ai nostri compagni, insieme alla nostra comunità di ascolto e di sostegno, ai nostri collaboratori e collaboratrici. Sarà un’occasione per diversi momenti di socialità e festa ma anche per fare il punto su quanto prodotto finora e interrogarci, collettivamente, su quanto ci aspetta.

Per questo abbiamo deciso di organizzare una quattro giorni di iniziative culturali, musica, dibattiti, presentazioni, buon cibo e buone bevande che, in piccolo e senza particolari ambizioni autocelebrative, possano esprimere almeno uno spaccato di quella che è la storia collettiva di un’esperienza politica, sociale e culturale, oltre che, naturalmente, giornalistica e militante.

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10/10 CORTEO CITTADINO PER IL DIRITTO ALLA CASA: MARCIAMO INSIEME VERSO LA PREFETTURA!

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A Brescia le famiglie sottosfratto sono oltre 2.300 a fronte di 51.000 vani nuovi e invenduti tra città e provincia e oltre 5.000 alloggi sfitti solo in città. Brescia, inoltre, si aggiudica il terzo posto in una triste classifica nazionale, quella dei pignoramenti: oltre 1200 l’anno. L’emergenza abitativa colpisce sempre più famiglie e singoli che, con l’incedere di una crisi che dura ormai da molti anni, non sono più in grado di pagare affitti e mutui a causa della perdita del lavoro e dell’assenza di un reddito utile a garantirsi una vita degna. Nonostante questo la Prefettura, in linea con le politiche abitative di istituzioni locali e nazionali, non ha mai dato seguito alle richieste di moratoria generalizzata sugli sfratti per morosità incolpevole.

Mentre milioni di persone in tutto il Paese soffrono i costi sociali della crisi e delle politiche di austerity, precarietà, sacrifici ed impoverimento, dettate dalle governance politiche e finanziarie europee e internazionali ai governi che le impongono alle classi sociali più povere, mentre dilagano disoccupazione, povertà e miseria, il governo Renzi accelera i processi di attacco alle condizioni di vita dei più poveri, approvando a tutta velocità leggi di precarizzazione totale del mercato del lavoro (Jobs act), procede nello sperpero delle risorse pubbliche per eventi e grandi opere inutili che devastano i territori (Expo, Tav, Sblocca Italia) per ingrassare i profitti e gli interessi di ricchi imprenditori, multinazionali e lobby del cemento.

Tra queste leggi il cosiddetto “Piano Casa” di Renzi e Lupi. Una legge che la dice lunga sulle politiche abitative di questo governo: risorse ed aiuti a costruttori, palazzinari e speculatori, svendita del patrimonio pubblico immobiliare (art.3) guerra ai poveri che decidono di lottare insieme per conquistare il diritto ad una vita migliore. Nell’art. 5 del decreto, infatti, è contenuto il divieto di concedere allacci legittimi delle utenze alle occupazioni abitative, nonché di accordare la residenza a chi vi ha trovato un tetto sotto cui vivere. Questo significa negare il diritto ad acqua, luce e gas, nonché, con la residenza, l’accesso a servizi fondamentali come sanità e istruzione a migliaia di famiglie e bambini in tutta Italia.

Mentre in questo contesto c’è chi, come il leader della Lega Nord Salvini e i gruppuscoli della destra nazionalista e neofascista, vomita odio e intolleranza per creare una guerra tra poveri italiani e poveri migranti che, contro gli interessi dei più deboli, rafforza gli interessi dei più forti, noi siamo convinti che solo tutte e tutti insieme, giorno per giorno e dal basso, possiamo costruire un presente nuovo, di dignità e riscatto sociale, nel quale conquistare una vita migliore per tutte e tutti, italiani e migranti.

Per una moratoria generalizzata e blocco di sfratti, pignoramenti e distacchi delle utenze

Contro l’infame piano-casa del governi renzi

Per il diritto di tutte e tutti ad acqua, luce, gas e residenza

Contro lo sperpero di risorse pubbliche in grandi opere inutili e grandi eventi. contro la svendita del patrimonio immobiliare pubblico

Per la pratica dell’autorecupero degli immobili sfitti o abbandonati

Per una sola grande opera: casa – reddito – dignita’ per tutt*!

SABATO 10 OTTOBRE 2015
ORE 15 – PIAZZA DELLA LOGGIA
CORTEO CITTADINO: MARCIAMO INSIEME VERSO LA PREFETTURA!

Movimento di Lotta per la casa di Brescia
CSA Magazzino 47 – Associazione Diritti Per Tutti – Collettivo Gardesano Autonomo – Collettivo Provincialotta (Valle Camonica) – KAOS (Kasa autorganizzata Sarezzo)

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#REFUGEESWELCOME – SABATO 19 SETTEMBRE 2015 TUTTE E TUTTI A SAN COLOMBANO A FIANCO DEI RIFUGIATI

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10989239_1054593947892562_5517403286137628428_oNelle ultime settimane abbiamo assistito all’ignobile chiusura delle frontiere europee tramite sbarramenti di polizia per non far transitare persone in fuga da guerra, miseria, dittature.In questo contesto si è inserito l’assedio fascista e razzista compiuto a danno dei profughi ospiti a san Colombano, sostenuto da parte della popolazione locale. I profughi, che non rappresentano alcun pericolo per il paese, sono persone che scappano da situazioni di pericolo, come la guerra, e necessitano di ascolto ed accoglienza, non di assalti violenti.

Gli imprenditori dell’odio razziale, tra cui Forza nuova e Lega Nord, fanno propaganda politica contro l’arrivo di queste persone, che loro chiamano “invasione di clandestini”, fomentando il conflitto tra poveri italiani e poveri stranieri.

I governi europei favorevoli all’accoglienza, dividono i migranti tra quelli degni di vivere qui e quelli che devono invece tornare indietro. Aldilà delle differenze tra immigrati economici e profughi, crediamo nel diritto di ogni persona alla libera circolazione.

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LA QUESTURA DI BRESCIA CONTINUA AD ATTACCARE LE LOTTE SOCIALI. NOTIFICATO L’ENNESIMO FOGLIO DI VIA!

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no repressioneNel fine settimana appena trascorso è stata comminata l’ennesima misura repressiva nei confronti di un giovane militante delle realtà antagoniste bresciane. Si tratta, ancora una volta, di un “foglio di via” della durata di addirittura 3 anni, emesso dalla Questura, con il quale si prescrive il divieto di mettere piede sul suolo del Comune di Brescia. La Questura di Brescia non è nuova all’utilizzo arbitrario di questa misura, particolarmente odiosa e lesiva delle libertà personali, benchè in assenza di condanne definitive. Nel 2013 un altro attivista era stato colpito da tale provvedimento, che è stato poi pretestuosamente notificato anche ad un ultras bresciano del gruppo Brescia 1911 ex-curva Nord, fino ad essere impiegato per agitare e alimentare lo spauracchio, sempre buono, della sicurezza (si vedano i fogli di via comminati ai ragazzi protagonisti della rissa in Piazza Vittoria, che ha fatto il giro del web).
Nell’ordinanza in questione il Questore cerca di giustificare un provvedimento giuridicamente ingiustificabile, asserendo ad una serie di episodi che dimostrerebbero la presunta “pericolosità sociale” del soggetto. Si tratta esclusivamente di azioni compiute in città in occasione di manifestazioni, picchetti contro gli sfratti o ai cancelli dei magazzini della logistica, iniziative di lotta per i diritti sociali e umani di tutte e di tutti.

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