Il 23 gennaio le tristemente note “Sentinelle in piedi” scenderanno nelle piazze di molte città italiane (tra le quali anche Brescia), da nord a sud del Paese, per la solita – inaccettabile – veglia omofoba e sessista. Si tratta di una realtà che si dichiara pronta a vigilare in nome della difesa della famiglia naturale e tradizionale, del matrimonio eterosessuale, dell’uomo e dei bambini; non solo, le Sentinelle si propongono soprattutto di tutelare la morale, minacciata dal disegno di legge Cirinnà.
Una morale conservatrice e integralista, che riflette acriticamente anacronistici dogmi della Chiesa Cattolica, rifiutando e condannando ogni forma di relazione affettiva diversa da quella prescritta. Una visione becera, tradizionalista e intollerante da cui nasce una volontà discriminatoria di matrice omofoba, sessista e machista; non è un caso infatti che la mobilitazione delle Sentinelle raccolga l’adesione di esponenti di partiti o movimenti neofascisti. Si tratta dunque di una campagna che porta inevitabilmente con sé una retorica densa di stereotipi e pregiudizi, tesa a legittimare le disuguaglianze già esistenti, basate sulle differenze di genere e sulle diverse identità sessuali. Il testo del ddl – annunciato e osannato come una riforma rivoluzionaria – non è altro che una squallida merce di scambio nei soliti giochi politici: non contiene infatti nessuna apertura al matrimonio egualitario. Con l’approvazione del ddl le “specifiche formazioni sociali”, denominazione data alle coppie composte da persone dello stesso sesso, potranno usufruire di un nuovo istituto giuridico denominato “unione civile”; questo comporterebbe una differenziazzione tra le coppie etero e quelle dello stesso sesso . Si tratta in realtà di una legge che non rappresenta la volontà delle comunità LGBTQI, ma un minimo e insulso contentino. Una riforma che vorrebbe far sembrare l’Italia un paese avanzato e aperto, nascondendo in realtà la sola volontà strategica di dare finalmente delle risposte all’incalzante comunità europea.
Crediamo che una lotta per il diritto di tutte e tutti all’autodeterminazione e alla libera espressione della propria sessualità, contro l’intolleranza catto-fascista di questi personaggi, non possa essere portata avanti solo nell’ambito dei diritti civili e solo dalle persone appartenenti al movimento LGBTQI, poiché si parla in primis di una concezione distorta dei ruoli sociali e di una messa in discussione della libertà di ognuno.
Le Sentinelle in piedi, infatti, parlano di libertà d’espressione utilizzandola per cercare di limitare quella di molte altre persone, sulla base di giudizi che rendono accettabili o meno unioni affettive e/o sessuali altrui accettandole o condannandole, negando diritti essenziali – che invece vengono riconosciuti alle coppie eterosessuali – e libertà di scelta.
Non è possibile accettare uno scenario simile. Chiesa, bigotti, integralisti cattolici, xenofobi, neofascisti vorrebbero decidere sulla vita altrui imponendo come e quanto vivere le nostre vite, i nostri corpi e le nostre relazioni.
E’ necessario lottare per la libertà di autodeterminazione di tutte e tutti, per esistere e vivere liberamente in quanto esseri umani.
CSA Magazzino 47
Kollettivo Studenti in Lotta