CON LE DONNE ARGENTINE FINO ALLA VITTORIA

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Ieri sera eravamo al fianco delle donne argentine, siamo state anche noi partecipi alle centinaia di iniziative solidali in tutto il mondo.
Durante la serata della Festa di Radio Onda d’Urto siamo salite sul palco vestite con dei semplici mantelli rossi e dei cappelli bianchi, per fare riferimento alle ancelle della serie tv “The Handmaid’s Tale”. Le ragazze contraddistinte da questi abiti sono le ultime donne fertili di uno scenario distopico dove, a causa di un basso tasso di natalità, sono costrette da parte dello Stato a vivere come schiave sessuali ed incubatrici viventi senza nessuna libertà di scelta sulla propria vita e sul proprio corpo, ripetutamente violato e violentato.

Credevamo di poter festeggiare un evento storico questa mattina, invece non è andata così.
Il Senato argentino ha bocciato l’approvazione della legge per un aborto sicuro e garantito, di conseguenza continuerà ad essere praticato quello clandestino, la prima causa di morte delle donne in stato di gravidanza.
Questa votazione è un segnale negativo molto forte che ha subito una grande influenza da parte della Chiesa cattolica, non solo attraverso i movimenti pro-vita ma anche dal Papa, che non solo ha inviato lettere alle donne nei mesi scorsi, ma ha espresso in modo implicito la sua posizione contro la legalizzazione dell’aborto. Perché sì, il discorso è proprio questo. Non è aborto sì o aborto no, il discorso è aborto clandestino o aborto legale.
Oltre alla questione religiosa, tra le argomentazioni contrarie alla legge è stato addotto anche l’alto costo che la sua applicazione comporterebbe per le casse dello Stato.
Così gli aborti continueranno comunque a esistere, e le donne a morire, a essere vittime di medici obiettori.

Le donne argentine ora dovranno aspettare un altro anno per ripresentare la legge per la legalizzazione dell’aborto: il 2019.
Il prossimo anno ci saranno, infatti, nuove elezioni e difficilmente le forze politiche per la legalizzazione dell’aborto riusciranno a riportare il provvedimento nel dibattito parlamentare.

Con rabbia nel cuore, siamo anche oggi al fianco delle donne argentine. Lo eravamo ieri, lo siamo oggi e lo saremo domani perché finchè non saremo tutte libere non smetteremo di lottare, perché se si avanza in #Argentina, avanziamo tutte.

Continuiamo insieme, fianco a fianco! 💚

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