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Pranzo per “Si Amo Afrin” e incontro con Karim Franceschi

27 Maggio 2018 • 13:00 - 17:00

DOMENICA 27 MAGGIO 2018
CSA MAGAZZINO 47 – via Industriale, Brescia 
Ore 13.00

PRANZO SOLIDALE A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA “SI AMO AFRIN” e INCONTRO CON KARIM FRANCESCHI, combattente internazionale nelle Ypg in Siria del nord e tra i fondatori dell’Antifa Internationalist Tabur
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Pranzo solidale per #Afrin e per il #Rojava, al quale parteciperà e interverrà anche Karim Franceschi, combattente internazionale nelle Ypg, le Unità di protezione popolare della Siria del nord e tra i fondatori dell’Antifa Internationalist Tabur. 

A breve informazioni su menù e costi. 

Per info e prenotazioni chiamare Radio Onda d’Urto allo 030-45670

Sarà una grigliata mista (con alternativa vegetariana/vegana!) a sostegno della campagna di solidarietà Si Amo Afrin, per supportare la rivoluzione confederalista e democratica della Siria del nord, attaccata dall’esercito della Turchia e delle milizie jihadiste sue alleate.

Di cosa si tratta?

Si Amo Afrin:

In seguito al lancio dell’”Operazione Ramoscello d’Ulivo” da parte della Turchia, il pacifico, multiculturale e democratico cantone di Afrin in Rojava (Nord Est della Siria) è stato invaso, saccheggiato, bruciato e distrutto. Si stima che circa 450.000 persone siano fuggite terrorizzate, dopo che le forze turche e i loro alleati jihadisti, molti con radici in Al-Qaeda e nelle frange dell’ISIS, hanno preso il controllo della città. Gli sfollati attualmente vivono all’aperto, senza beni di prima necessità, come cibo, acqua e latte in polvere per bambini. Malattie come la tubercolosi non sono solamente presenti, ma si diffondono con una certa velocità e allo stesso tempo c’è una mancanza di medicinali e di attrezzature mediche. Le ONG locali, come la Kurdish Red Crescent (KRC) e la Hêvî Foundation stanno tentando con i pochi mezzi che hanno a disposizione di sostenere gli sfollati. A Shahba la KRC ha messo in piedi due campi di accoglienza: Berxwedan e Seredem. Tuttavia non riescono a far fronte a tutte le necessità, soprattutto alla luce della totale inerzia delle ONG internazionali, molte delle quali presenti in Siria. In migliaia ancora vivo all’aperto, sotto rifugi di fortuna costruiti con la plastica.

L’invasione di #Afrin non solo ha portato a una massiccia crisi umanitaria, ma ha anche messo in pericolo la democrazia pacifica, multiculturale e radicale basata sulla parità fra uomini e donne e la sostenibilità ecologica in Rojava. L’invasione – con annessa pulizia etnica – era sì rivolta al popolo curdo, ma allo stesso tempo ha colpito anche le altre altre minoranze etniche e religiose presenti sul territorio, come gli Yazidi ed i Cristiani, i quali sono attualmente sottoposti a conversioni forzate all’Islam da parte delle forze turche e degli jihadisti alleati. L’occupazione turca ha delle implicazioni a livello globale e se da una parte le unità di difesa popolare curde YPG e YPJ sono state quelle hanno che ottenuto i maggiori successi nella lotta contro l’ISIS, dall’altra dopo quello che è successo ad Afrin ora sono impegnate a proteggere i civili e questo purtroppo comporta un preoccupante aumento delle attività di Daesh.

Davanti al continuo silenzio della comunità internazionale che non ha condannato l’invasione turca di Afrin, davanti al fallimento delle organizzazioni umanitarie internazionali che non si sono mobilitate per fornire aiuti umanitari ai civili sfollati, tutti i gruppi, gli attivisti e associazioni di solidarietà hanno lanciato una chiamata globale e un invito a partecipare alla campagna “SiAmo Afrin” (We Are Afrin).

La campagna vede la partecipazione di due importanti Ong: una italiana, il GUS (Gruppo Umana Solidarietà) e una in Rojava chiamata Hêvî Foundation. La campagna partirà dall’Italia domani, il 25 aprile, in coincidenza con il 73 ° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, e punta a diffondersi a livello globale; si concluderà poi con una delegazione internazionale che punta ad arrivare in Rojava il 2 giugno per consegnare i fondi raccolti.

Gli obiettivi della campagna sono:
Raccogliere fondi per gli sfollati di Afrin Condannare il silenzio globale e inattività del governo Condannare la mancanza di aiuti internazionali ad Afrin Inviare una delegazione internazionale di solidarietà a Rojava Evidenziare l’ipocrisia mediatica silente su quanto successo ad Afrin Accrescere l’attenzione dell’opinione pubblica e informare a cosa ha portato l’aggressione turca – ancora in corso – nei confronti del popolo curdo e delle altre minoranze Sostenere le forze rivoluzionarie e democratiche del Rojava

Per tutti questi motivi aderiamo a questa campagna.
Con Afrin, con la rivoluzione della Siria del nord, a fianco delle forze rivoluzionarie e democratiche del Rojava!

Facebook: Si Amo Afrin
Twitter: @SiAmoAfrin
GUS: IoSonoAfrin@gus-italia.org Hêvî: Info@hevifoundation.org

Qui il crowdfunding: https://www.retedeldono.it/en/progetti/gus/siamoafrin

Dettagli

Data:
27 Maggio 2018
Ora:
13:00 - 17:00