Jin, Jiyan, Azadi: la rivoluzione delle donne nella Siria del Nord e dell’Est con Rete Jin Milano

VENERDÌ 7 AGOSTO DALLE ORE 18.00
presso CSA Magazzino in Via industriale, 10 Brescia

All’interno della tre giorni di incontri dal mondo “JUNTAS SOMOS MÁS FUERTES” organizzato da Non una di meno – Brescia, venerdì 7 agosto parleremo della Rivoluzione delle donne della Siria del nord e dell’est, lo faremo grazie alle voci delle attiviste di Rete Jin Milano.
Parleremo con loro della liberazione delle donne in Rojava, di come queste ultime abbiano fatto la differenza nella costruzione di una società diversa, libera da ogni tipo di oppressione: dialogheremo di femminismo ed ecologismo, fino ad arrivare a come l’amministrazione autonoma ha gestito l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e quanto gli ultimi attacchi della Turchia abbiano reso difficile la tutela della salute delle persone. Le compagne di Rete Jin Milano ci racconteranno dell’esperienza del villaggio femminile “Jinwar” e della nuova scienza delle donne, la Jineoloji.
Vi aspettiamo tutte e tuttu con entusiasmo, domande e curiosità!
JIN JIYAN AZADI-DONNA VITA LIBERTÀ

Prima dell’incontro:
APERITIVO BENEFIT CON BUFFET a sostegno di Jinwar, un eco-villaggio costruito dalle donne per le donne. Qui la campagna di raccolta fondi: https://www.produzionidalbasso.com/project/arte-per-jinwar-sosteniamo-l-ecovillaggio-delle-donne-dove-la-vita-e-rivoluzione/

Durante la serata:
INSTALLAZIONE LUMINOSA “Omaggio al Kurdistan Occidentale” di Keita Nakasone
“L’installazione è un omaggio alla Siria del nord e alla resistenza nel Rojava. Il lavoro è una composizione di otto scatole retro illuminate e 16 monotipie. Sono rappresentate combattenti ypj e donne civili. La Siria del Nord non solo resiste all’ invasione ma crea un modello di democrazia dal basso, anticapitalista e fondato sull’autodeterminazione e la strutturazione della politica con metodo assembleare e inclusivo. Ma soprattutto fondato sulla parità di genere. Per questo motivo ho scelto di lavorare su questo aspetto: omaggiando le donne, le martiri e chi combatte non solo con il corpo ma anche contro i simboli del potere. Perché abbraccio l’idea che la Rivoluzione, o è femminista, o non è Rivoluzione.” K.N