Magazzino 47

“ALL’ARMI, SIAM QUESTURINI!”. Sulle violente e ingiustificate cariche contro il corteo studentesco del 27 febbraio – Brescia.

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studenti“ALL’ARMI, SIAM QUESTURINI!”
Sulle violente e ingiustificate cariche contro il corteo studentesco del 27 febbraio 2015, a Brescia.

Questa mattina, venerdì 27 febbraio 2015, come in molte città italiane anche a Brescia le studentesse e gli studenti delle scuole superiori sono scesi nelle strade per esprimere, ancora una volta, la propria contrarietà all’ennesima riforma della scuola calata dall’alto sulle proprie teste (in questo caso una vera e propria consacrazione della scuola-azienda e dei saperi-merce, la cosiddetta “Buona scuola” del premier Renzie del ministro Giannini). La manifestazione studentesca, come spesso accade, ha deciso, dopo aver attraversato le vie della città con i propri slogan ed esprimendo i propri contenuti, di terminare la propria giornata di lotta sotto la Prefettura, sede fisica della rappresentanza del Governo nel territorio. Qui lo scenario che da troppo tempo si presenta ad ogni corteo o iniziativa di piazza di chi in città costruisce giorno per giorno percorsi di lotta dal basso e autorganizzata, autogestione, solidarietà, mutuo soccorso, contro le politiche di austerity e precarietà e di smantellamento dei diritti sociali: un Palazzo Broletto blindato da file di transenne, blindati e reparti di Polizia e Carabinieri in tenuta antisommossa. Ed è di fronte al materializzarsi, per l’ennesima volta in piazza Paolo VI, di una concezione odiosa del rapporto tra politica istituzionale e popolo, che la piazza ha deciso di contestare l’ennesima porta chiusa in faccia al dissenso da parte di un Governo ostinatamente e ideologicamente sordo ad ogni rivendicazione di reddito, casa, saperi liberi e per tutte e tutti. Lo ha fatto in maniera del tutto simbolica scuotendo la prima fila di transenne e lanciando un paio di uova. Proprio sul finire di questa contestazione il surreale ha conquistato la scena: i celerini sono usciti dal cortile della Prefettura, superando le transenne e, insieme ad altri reparti che già si trovavano all’esterno si sono letteralmente scagliati (caschi, scudi e manganelli), su studentesse e studenti in grandissima parte minorenni, affrontandoli come se si trovassero di fronte ad una minaccia per la propria incolumità. Hanno picchiato ragazzi giovanissimi, alcuni dei quali hanno riportato diverse lesioni, colpendo al volto e sulla testa con i manganelli. A ordinare questa follia a freddo (sarà che siamo convinti della legittimità del manifestare il proprio dissenso nelle piazze, ma noi ancora non abbiamo capito perchè siano partite queste cariche) è stato ancora una volta il Primo Dirigente della Polizia di Stato Domenico Farinacci, lo stesso che il 14 novembre 2012 ordinò due violentissime cariche sul corteo dello sciopero europeo contro austerity e precarietà, nelle quali rimasero feriti studenti, attivisti antisfratto, occupanti di case e per le quali 16 compagn* delle realtà antagoniste bresciane stanno subendo un processo corredato da accuse pesantissime. Lo stesso Farinacci che il 28 maggio dello stesso anno fece caricare il corteo antagonista e antifascista in un tratto di percorso concordato e normalmente “autorizzato”. E ancora lo stesso che il 3 novembre 2014 pensò bene di sfoggiare un coltello a serra manico (di certo estraneo alla dotazione di ordinanza) di fronte alla contestazione al presidente del consiglio Matteo Renzi, “per tagliare le fascette che univano alcune transenne”. read more

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LA NOSTRA RICETTA ANTI-AGGRESSIONE SUI MEZZI PUBBLICI: RIDURRE I PREZZI DI BIGLIETTI E ABBONAMENTI!

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Apprendiamo della decisione di Brescia Metro di dotare agenti di linea e accertatori di bombolette di spray urticante (la cui dotazione è molto discussa addirittura per quanto riguarda le forze dell’ordine) in funzione anti-aggressione.
In primo luogo non possiamo che domandarci che percezione abbiano questi signori della città di Brescia, di certo non una delle città più pericolose del Paese e altrettanto certamente nemmeno lontanamente la giungla che si vorrebbe dipingere al fine di giustificare e alimentare deliri securitari, meccanismi di disciplinamento sociale e, perchè no, retoriche razziste. read more

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SABATO 21 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – TUTT* A TORINO

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Ogni euro speso per il Tav è un euro rubato a qualcosa di utile per tutti e tutte, per questo recentemente 48 notav sono stati condannati ad oltre 140 anni di carcere e al risarcimento di 131.140 euro.

Da oltre venticinque anni ci battiamo contro un’opera inutile e dannosa, non solo per il territorio e per la vita della Valsusa, ma per i bisogni e il futuro di tutti i cittadini.

Parliamo di un progetto di cui nessuno, presidenti del consiglio, ministri della repubblica, commissari di governo, tecnici e docenti, è mai riuscito a dimostrare realmente la effettiva necessità per il nostro Paese. read more

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